L’ansia da esame è un’esperienza comune tra gli studenti di tutte le età. Un certo livello di attivazione può persino essere utile: ci prepara, ci motiva, ci tiene concentrati. Ma quando l’ansia supera una certa soglia, può diventare un ostacolo reale alla prestazione e al benessere. In questo articolo vedremo insieme cos’è l’ansia da esame, da dove nasce e come è possibile affrontarla.
Cos’è l’ansia da esame?
L’ansia da esame è una reazione emotiva e fisiologica a una situazione percepita come minacciosa: la valutazione. Si manifesta con sintomi fisici (palpitazioni, sudorazione, mal di stomaco), cognitivi (difficoltà di concentrazione, pensieri catastrofici), emotivi (paura, irritabilità, senso di inadeguatezza) e comportamentali (procrastinazione, evitamento, studio eccessivo).
È importante distinguere tra una normale attivazione – che ci aiuta a dare il meglio – e un’ansia eccessiva, che blocca e crea sofferenza.
Da dove nasce?
Le origini dell’ansia da esame possono essere molteplici:
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Aspettative elevate, proprie o provenienti dall’esterno (genitori, insegnanti).
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Paura del giudizio e del fallimento.
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Confronto costante con gli altri.
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Perfezionismo e senso di insicurezza.
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Esperienze passate negative, come brutte figure o voti deludenti.
In molti casi, l’ansia si radica in un’immagine di sé fragile, che si sente definita dal risultato scolastico.
Come si manifesta?
L’ansia da esame può comparire già giorni (o settimane) prima della prova, oppure esplodere improvvisamente il giorno stesso. Alcuni segnali comuni:
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Fisici: tachicardia, difficoltà a dormire, tensione muscolare.
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Cognitivi: “non ricordo più nulla”, “se sbaglio sarà un disastro”.
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Comportamentali: procrastinare lo studio, rivedere ossessivamente gli appunti, evitare la prova.
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Emotivi: senso di panico, tristezza, rabbia verso se stessi.
Questi sintomi possono compromettere non solo la performance, ma anche la qualità della vita nei periodi d’esame
Strategie per affrontarla
Superare l’ansia da esame è possibile. Ecco alcune strategie efficaci:
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Tecniche di respirazione e rilassamento: esercizi di respirazione diaframmatica o il body scan aiutano a ridurre la tensione.
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Organizzazione dello studio: pianificare in anticipo, suddividere i compiti in piccoli obiettivi, alternare studio e pause.
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Ristrutturare i pensieri negativi: imparare a riconoscere le convinzioni negative irrazionali (“se non prendo 30 non valgo”) e sostituirle con pensieri più realistici.
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Routine pre-esame: alimentazione equilibrata, sonno regolare, attività fisica leggera.
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Supporto sociale: parlarne con qualcuno di fiducia, condividere le proprie paure, sentirsi ascoltati e compresi.
Quando chiedere aiuto?
Se l’ansia da esame diventa invalidante, impedisce di studiare o di affrontare la prova, oppure causa forti reazioni emotive e fisiche, è il momento di chiedere aiuto.
Un percorso psicoterapeutico può aiutare a:
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Comprendere l’origine dell’ansia.
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Lavorare sull’autostima e sulle aspettative interiori.
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Apprendere strumenti di regolazione emotiva.
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Sciogliere blocchi profondi attraverso approcci mirati, come l’EMDR o il lavoro sul sistema familiare.
L’ansia da esame non è un nemico da combattere, ma un messaggio da ascoltare. Spesso ci parla di insicurezze più profonde, di bisogni di riconoscimento, di paura di non essere “abbastanza”. Ma con il giusto supporto, è possibile trasformarla in un’opportunità di crescita.