Chi almeno una volta nella vita non ha provato, nel momento di prendere una decisione o nell’attesa di un evento cruciale, ansia?
A volte arriva all’improvviso, altre lentamente, impossessandosi piano piano di noi.
L’ansia è uno stato di maggiore attivazione dell’organismo rispetto alla norma, come risposta di adattamento a situazioni e contesti percepiti come problematici o pericolosi. E’ simbolo di uno stato di allerta; la persona sente la presenza di pericoli – reali o immaginari, ma vissuti soggettivamente sempre come reali- che mettono a rischio non tanto l’incolumità fisica, personale o quella dei propri cari, quanto il suo equilibrio psico-emotivo.
Non sempre però è un sintomo patologico: esiste un’ansia fisiologica che accompagna la vita di tutti gli uomini. Chi non ha avuto ansia per un’esame o per un’incontro importante (Il primo appuntamento, il giorno del matrimonio o la nascita di un figlio…. )?!
L’ansia fisiologica è una sensazione correlata alla vita, e la sua totale assenza ci deve far preoccupare. L’ansia ha una funziona positiva, perchè crea motivazione, ci spinge ad impegnarci e a far meglio. Quando non supera certi livelli serve a mobilitare le nostre risorse personali, ci aiuta ad affrontare eventi e situazioni difficili in modo più efficace.
Quando diventa patologica?
L’ansia diventa patologica invece quando raggiunge un’intensità ed una frequenza tali da causare disagi e sofferenze che arrivano a disturbare lo svolgimento armonico della vita. Non si tratta delle solite preoccupazioni , ma di qualcosa che ci domina, che è più forte di noi e che condiziona fortemente i nostri comportamenti. Essa è espressione di un conflitto interno che è importante indagare per rielaborarlo. E’ una forma di paura, un campanello d’allarme che ci avverte che qualcosa deve cambiare. La sua principale caratteristica è un intenso disagio psichico, causato dalla sensazione di non essere in grado di fronteggiare gli eventi futuri con sintomi psichici che comprendono tensione muscolare, sudore alle mani, nausea, blocco allo stomaco, difficoltà respiratorie, debolezza e tachicardia. Il risultato è una vera e propria sofferenza , che incombe sul soggetto come una minaccia e in diverse forme (fobie, attacchi di panico, ansia da esame, da separazione, ecc.)
Quando i primi sintomi d’ansia non vengono ascoltati ma evitati, l’ansia cresce d’intensità trasformandosi in Fobie, Attacchi di Panico, Ansia da Esame, Ansia da separazione ecc
Ma gli Attacchi di Panico cosa sono?
L’Attacco di panico è un’intensa manifestazione ansiosa caratterizzata da episodi della durata di 15-30 minuti di estrema apprensione e forte disagio per paure irrazionali. I sintomi sono:
-Senso di soffocamento e di costrizione al petto
-Palpitazioni
-Sudorazione
-Tremori
-Brividi o vampate di calore
-Formicolio agli arti
-Senso di instabilità e timore di svenire
-Paura di perdere il controllo o di impazzire
A volte gli attacchi sono associati a situazioni specifiche a cui la persona deve sottoporsi (luoghi chiusi, incontri pubblici, visite mediche), altre volte non si riscontrano cause apparenti, anche se un’indagine accurata evidenzia un forte stress o trauma nei mesi precedenti l’insorgenza (per esempio, un lutto o un incidente). Diventa Disturbo da attacco di panico quando dopo qualche crisi la paura di averne altre modifica significativamente la qualità della vita. Il panico può associarsi all’agorafobia, cioè alla paura di stare male in situazioni a cui è difficile sottrarsi, come per esempio i luoghi affollati. Chi ne soffre, se non si cura, evita progressivamente i contesti e le azioni che sente più rischiosi.
Poichè l’attacco di panico è caratterizzato da un sentimento di estrema paura, viene da pensare che esso rappresenti innanzitutto un’abnorme reazione di allarme, un’ansia spinta al massimo della sua intensità e concentrata in un tempo ristretto. E in effetti è cosi: il panico segnala che qualcosa di molto importante non va nella vita della persona, e che tale situazione può diventare pericolosa per la salute psichica e/o fisica se non viene riconosciuta, affrontata e risolta in breve tempo. A volte si conosce il problema che è alla radice ma vi si resiste senza cambiare nulla, il modo di essere, lo stile di vita, l’identità. A volte si arriva anche a recitare ruoli e personaggi che non appartengono. Ci si ostina a soffocare la propria vera natura. Ma a che pro? Anche se in modo brusco, l’ansia o l’attacco di panico, non vuole altro che aiutarti ad evolvere, a crescere, a vivere la tua vita nel pieno dei tuoi desideri e aspirazioni. E perché non ascoltarla? Se ci pensate, i migliori insegnamenti sono quelli che passano attraverso la sofferenza, le crisi.
Quando insorge una crisi è fondamentale non opporsi, ma mettersi nelle condizioni migliori per permettere la sua manifestazione nel modo più naturale e breve possibile. Per fare ciò è necessario togliersi momentaneamente dal contesto nel quale ci si trova non appena si sente arrivare la crisi e mettersi in una posizione comoda e lasciarlo arrivare ricordando che non può farci del male e che in genere scompare dopo alcuni minuti. Provate a chiudere gli occhi e ad inspirare ed espirare col naso, e con la parte diaframmatica (immaginate di gonfiare un palloncino presente nella vostra pancia).
Provate a rispondere a queste domande:
Cosa di voi state ignorando? State davvero esprimendo voi stessi?
Chiedere aiuto ad uno psicologo significa lasciarsi aiutare a comprendere, ascoltare e dare voce a paure, conflitti, e sofferenze interni che da soli non riusciremmo a fare.