Quando nasce un bambino nasce anche una famiglia
Una doppia nascita
Dopo i 9 mesi di gravidanza, ecco che “E’ nato!!!!!”. Fiocco blu o fiocco rosa? Maschietto o femminuccia? Tutti concentrati sul nuovo arrivato… ma al fiocco rosso, quello della nuova famiglia, ci avete mai pensato?
La nascita di un bambino segna anche la nascita di una famiglia, di cambiamenti, esperienze ed emozioni nuove. Uno dei cambiamenti più importanti è proprio il passaggio al nuovo ruolo, alla responsabilità di perdere una parte di sé stessi, l’essere figlio, per assumere un nuovo ruolo, quello di adulto e quindi l’essere genitore. Ciò può far emergere e affiorare ricordi ed emozioni rispetto al proprio modello genitoriale appreso e portare a chiedere a se stesso: “Che genitore ho avuto? E che genitore voglio essere? Sarò un bravo padre? Sarò una brava madre? Ma soprattutto, può portare a chiedere al compagno: “Cosa mi aspetto dal mio compagno? Come mi aspetto che lui sia come padre o come madre? Saremo capaci?”. Care mamme, anche i papà hanno paura, provano i vostri stessi dubbi, le vostre stesse incertezza, ma mentre voi avete un contatto diretto con il bambino, loro devono costruirlo lentamente alla nascita, anche e soprattutto attraverso di voi. Il ruolo del padre, questo sconosciuto, se durante la gravidanza e nei primi tre mesi è fondamentale nel sostegno della madre e nello svolgere funzioni materne, dopo acquista un ruolo personale e diverso, compagno del distacco dalla madre e dell’esplorazione, supporto alla crescita fisica ed emotiva. Il bimbo entra in contatto e conquista la percezione di sé e del mondo attraverso la relazione dapprima con la madre, poi con entrambi i genitori, poi con il resto dell’ambiente esterno. Nella maggior parte dei casi però, nonostante la nascita sia un momento di grande felicità, tuttavia molte coppie hanno difficoltà nell’accettare questo nuovo ruolo sperimentando stress di vario genere. Un esempio è la consapevolezza della dipendenza del bambino che implica l’adozione di un nuovo stile di vita sia dell’attività lavorativa che del tempo libero. Se a tali aspetti di tempo, si accumulano anche l’assenza o la diminuzione di spazi di intimità e di tempo per la coppia, la gestione della stanchezza dei partner, e l’incapacità di gestire l’“intrusione” di nonni e parenti, allora si può arrivare anche ad una crisi di coppia. Non prendiamoci in giro: l’equilibrio iniziale della coppia viene messo in discussione dal nuovo arrivato.
Ma come affrontare ciò?
Non bisogna mai dimenticare che prima di essere genitori si è coppia e questo spazio deve continuare ad esistere senza intrusioni. Se la coppia è davvero coppia, il figlio può fare il figlio, altrimenti diventa collante dell’unione tra i due genitori, può diventare il partner sostitutivo e a volte anche un rifugio affettivo per i genitori. Mantenere l’equilibrio di coppia significa innanzitutto avere la consapevolezza che momenti di tensione, defaillance e incomprensione sono normali e non vanno estremizzati. Dovete prendervi cura non solo del bambino che avete messo al mondo ma anche della vostra relazione. Se la coppia và in crisi anche il bambino ne risente.
Come si fa?
Semplice!!! Comunicazione. Comunicare tra di voi è il modo migliore per prevenire le discussioni. Può succedere che i neo-genitori siano talmente presi dalla cura del piccolo da “dimenticarsi” di trovare del tempo per sé e che piccoli ‘fastidi’ si trasformino in grossi problemi per la coppia. Cercate di essere chiari tra di voi e non date mai niente per scontato. Dedicate tempo di qualità al partner ritagliando, magari a fine giornata, qualche minuto o dedicandovi un giorno della settimana per riscoprirvi complici, amanti, sostenervi reciprocamente, per essere una cosa sola. Bisogna tenere a mente che si è deciso di diventare genitori perché si è legati da un amore profondo ed è proprio questo che dovrebbe dare sostegno ed energia per crescere un figlio. Tutto ciò deve essere coltivato ogni giorno per rendere più saldo e stabile l’equilibrio della coppia che si rafforzerà ancora di più se gestito consapevolmente. A volte le incombenze quotidiane e la stanchezza fanno perdere di vista che è bello “ essere in tre”.
In un momento in cui vi sembrerà che il “tempo non basti mai” e che le cose da fare siano sempre troppe, questi pochi minuti “rubati” per voi saranno un dono prezioso per il benessere della vostra nuova famiglia.
DOTT.SSA DOMINIQUE D’AMBROSI